Castel Pergine

Castel Pergine si erge ad est di Pergine Valsugana, sul colle Tegazzo, a cavallo tra i bacini del torrente Fersina e quello del Brenta.

La storia della costruzione è veramente antichissima e piena di eventi: il luogo anticamente funse a sede di una costruzione romana (o addirittura pre-romana), a testimonianza della sua incredibile funzione dal punto di vista strategico.
Anche i Longobardi si impossessarono della costruzione e vi operarono delle modifiche, rendendo Castel Pergine una importante fortezza; a seguire, la celebre famiglia da Pergine ne ottenne il dominio, facendolo diventare la propria residenza ed ivi macchiandosi, come noto, di nefandi delitti.

Il Castello subì però varie e numerose vicissitudini: dai potenti Conti del Tirolo, passò di mano ai signori di Padova finché fu il Cardinale Bernardo Clesio  a riscattarne il dominio e mantenerlo, salve brevi e poco rilevanti vicissitudini, sotto il dominio del potentissimo vescovado di Trento. È infatti l’influenza dei Principi Vescovi del Trentino a dare a Castel Pergine la sua connotazione definitiva, rendendolo un importantissimo esempio di architettura militare gotica sebbene fu edificato in pieno Rinascimento.

La sua travagliata storia non terminò con la fine del principato trentino, anzi: il famoso teosofo, scrittore e poeta indiano Jiddu Krishnamurti, proclamato “Maestro del Mondo” dall’Associazione Teosofica, utilizzò il castello come sede per diffondere i propri insegnamenti. Pergine divenne in questo modo un centro fondamentale a livello mondiale per coloro i quali fossero interessati ad una ricerca spirituale e seguire gli insegnamenti di uno dei principali mistici del Novecento. Ciò non fu però molto gradito alla popolazione locale, la quale non ne fece mistero e protestò in diverse occasioni.

Dopo la seconda guerra mondiale, Castel Pergine è stato acquistato dalla famiglia Oss che ne ha fatto un ristorante ed un albergo, ponendo fine alla turbolenza che ha connotato la sua storia.

Come ogni Castello che si rispetti, non mancano le leggende che lo circondano: si narra che, di notte, sia possibile scorgere una bianca dama che vaga senza pace fra le mura del castello, luogo nel quale trovò una morte violenta e che le impedisce di trovare riposo.

Il pianterreno ed il primo piano della struttura, sebbene ospiti ormai un’attività privata, sono resi accessibili al pubblicoRecentemente anche il secondo piano è stato aperto al pubblico, con visite guidate che vanno da aprile a novembre.