Forte Belvedere Gschwent

Tra le più conosciute ed apprezzate fortezze risalenti alla Grande Guerra presenti in Trentino vi è senza dubbio la celebre postazione austro-ungarica di Lavarone, conosciuta come Forte Belvedere Gschwent (Werk Gschwent in tedesco).

Collocato su uno sperone roccioso ad un’altitudine di 1177 metri, il Forte permette di avere una visuale panoramica sulle magnifiche valli sottostanti che nel passato era adibito a controllare.
La fortezza fu edificata fra il 1908 e il 1912 a partire da un progetto del Capitano di Stato Maggiore del Genio ing. Rudolf Schneider e sotto la direzione del Genio militare di Trento.
Il progetto di Schneider teneva conto delle particolarità della postazione (in particolare, gli imponenti dirupi che circondavano la fortezza su tre lati) al fine di sfruttarle per ottenere una maggiore sicurezza; in aggiunta a ciò, la fortezza era stata costruita in modo da resistere anche ai bombardamenti più pesanti attraverso l’utilizzo di moderne tecniche costruttive. In questo modo, a Forte Belvedere fu garantita un’inespugnabilità mai raggiunta dalle altre postazioni austriache in suolo italiano.

Rimasto danneggiato durante le ostilità, il Forte Belvedere entrò in possesso dello Stato Italiano al termine di queste ultime e fu salvato dalla generale opera di smantellamento da parte del regime fascista dallo stesso Vittorio Emanuele III.
Ricevette il primo restauro soltanto nel 1966 ad opera di un privato, e trent’anni dopo fu acquistato dal Comune di Lavarone, il quale vi edificò all’interno un moderno museo dotato di numerosi contenuti multimediali ed interattivi.

La Fortezza delle Emozioni permette di rivivere in modo suggestivo il ruolo giocato dal Forte Belvedere durante la Grande Guerra attraverso lo sviluppo lungo tre distinti temi.
Mentre il piano terra è dedicato alla spiegazione delle particolarità dei forti degli Altipiani e dello stesso forte, al primo piano sono esplicate le operazioni belliche effettuate negli altipiani ed al secondo sono affrontate tematiche generali della Prima Guerra Mondiale in maniera didattica ed interattiva.

Attraverso strumenti suggestivi come la riproduzione dell’ambiente della trincea, degli effetti delle bombe su prati fioriti o di suoni e voci rievocanti il conflitto si potrà provare l’intensa esperienza di osservare realmente quanto avvenuto durante la Prima, terribile Guerra Mondiale.

Grazie alle sue particolarità, il Forte Belvedere risulta uno dei più apprezzati e visitati reperti della Grande Guerra, con una media di 30000 visitatori annui. La fortezza è aperta alle visite a partire dalla primavera.