Lagorai

Il Lagorai costituisce uno dei principali gruppi montuosi del Trentino orientale, nonché una delle catene più preservate da un punto di vista naturalistico dell’intera zona.

L’origine della denominazione deriva dall’abbondante presenza di specchi lacustri, di dimensioni più o meno grandi, situati a diverse altitudini del gruppo montuoso.

La catena montuosa del Lagorai è provvista di numerosi percorsi interessanti di trekking come, ad esempio, la translagorai, il quale ricopre una lunghezza di circa 50 km e si sviluppa tra la Panarotta e Passo Rolle lungo sentieri e reperti storici appartenenti alla prima guerra mondiale. Altro percorso particolarmente impegnativo è quello noto come Trekking delle leggende, attraverso il quale si raggiunge, dal Passo Manghen, il Passo Rolle, lungo spettacolari specchi d’acqua e resti della Grande Guerra.

Nei dintorni del Monte Colbricon e dei suoi laghi sono presenti tracce di insediamenti umani di origine primitiva, tra cui accampamenti di cacciatori risalenti al periodo Neolitico.

DOVE SI TROVA:
Si trova in una zona, molto vasta, compresa tra il Monte Calisio (situato a poca distanza dalla città di Trento, verso est) ed il Passo Rolle, collocato nella valle del Primiero, per una lunghezza totale di circa 70 km.
La catena montuosa del Lagorai costituisce il confine di numerosi valli, tra le quali il Primiero, la valle del Vanoi, la Val dei Mocheni, l’Altopiano di Pinè, la Val di Cembra e la Val di Fiemme.
La zona sud-orientale del gruppo, nei pressi di Monte Colbricon, Cavallazza e Passo Rolle, è parte dell’area protetta del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino, il cui obiettivo è la tutela e la preservazione di flora e fauna locali.

NATURA INCONTAMINATA:
Una delle sue principali caratteristiche è senza dubbio la sua conservazione in uno stato che, in alcuni casi, può definirsi addirittura come “selvaggio”.
Le principali attività umane sulla catena montuosa, infatti, si limitano allo sfruttamento di alcuni impianti di risalita (come il Cermis, il Passo Rolle e San Martino di Castrozza), nonché le attività connesse all’alpeggio e allo sfruttamento del legname.
Per il resto, molte regioni del Lagorai si ritengono generalmente intatti, e ciò ne ha favorito uno sviluppo turistico sostenibile e rispettoso delle caratteristiche naturali del luogo.