Santuario di Montagnaga

Il santuario di Montagnaga, uno dei più conosciuti e popolari nel nord Italia, deve la sua fama a 5 apparizioni della Madonna, avvenute tra il 1729 e il 1730.

La storia narra che Giacomo Moser, un contadino di Montagnaga, all’inizio del diciottesimo secolo, recandosi più volte al Santuario della Madonna di Caravaggio, tornò da uno dei suoi viaggi con un’Immagine della Madonna.
Il contadino espose il dipinto sull’altare della chiesa di Montagnaga, dedicata a S. Anna, e così ogni anno a venire, sempre il 26 di maggio. Il racconto delle grazie e delle celebrazioni del Santuario di Caravaggio che Moser portava con sé, suscitava in molti il desiderio di recarsi nel celebre santuario bergamasco; fra tutti i devoti c’era anche una giovane di nome Domenica Targa, nata a Guardia, un paesino nei pressi di Montagnaga. La giovane però non poteva recarsi al santuario bergamasco perché non riusciva a ottenere il consenso dei genitori. Fu così che, nel 1729, durante l’esposizione della Madonna del Caravaggio, alla giovane apparve la Madonna, per infonderle la forza di parlare con i genitori e convincerli ad acconsentire al pellegrinaggio.

Nel tempo, la Chiesa di S. Anna fu restaurata e ampliata, e conserva ancora il dipinto della Madonna del Caravaggio. Nella valle delle apparizioni, invece, alla fine del diciannovesimo secolo, gli abitanti del villaggio posarono una scultura di bronzo raffigurante la Madonna, a grandezza naturale, e un monumento dedicato al Cristo Redentore. La chiesa, che presenta una pianta a croce latina, è sormontata da una cupola di rame. Le pareti interne, dove un tempo si trovavano gli l’ex voto, oggi sistemati in spazi riservati vicino l’altare alla Madonna e in una speciale camera ex voto, sono decorate con 16 grande tele con dipinte da molti artisti del diciottesimo e diciannovesimo secolo. Dietro l’altare principale in stile barocco dedicato a S. Anna, i visitatori possono ammirare la tela di Francesco Unterberger da Cavalese, dipinta nel 1747 e raffigurante una scena con la Madonna e Gesù. Esposta a est è l’altare della Madonna di Caravaggio. Un terzo altare si trova nel transetto sinistro ed è dedicato alla Madonna del Carmine e di S. Antonio. La camera della confessione ospita l’altare dedicato alla Vergine Addolorata.

Molti particolari sulle apparizioni sono conservati negli Atti del Processo che il Vescovo di Trento istituì nel 1730, dopo la prima apparizione a Montagnaga. Un volta conclusa l’indagine ecclesiastica, i lavori di ampliamento e consacrazione del Santuario, per un lungo periodo si persero le tracce di tali incartamenti, finché, nel 1893, un sacerdote rinvenne i due manoscritti del 1730 all‘interno della biblioteca comunale di Trento. Il Primo riporta il resoconto delle Apparizioni e degli eventi accaduti tra il 1729 e il 1730 facendo riferimento al Processo ecclesiastico, mentre il secondo riporta integralmente il verbale.

Il santuario è molto frequentato durante tutto l’anno, con qualche momento di grande affluenza nei mesi estivi e durante il giorno di Pentecoste, festeggiato sia in Alto Adige, sia nei paesi europei di lingua tedesca.
 Ma il santuario è anche un buon pretesto per visitare la zona di Montagnana e per trascorrere una vacanza all’aria aperta. Nei dintorni si trovano sentieri e percorsi tematici, come quello che porta nella valle dove sono avvenute le apparizioni. I sentieri e le attività della zona sono adatti a tutta la famiglia, anche alle persone più anziane.

Nel Santuario sono organizzate visite guidate gratuite, anche prenotabili con breve anticipo.