Parco Naturale Adamello Brenta

Il Parco Naturale dell’Adamello-Brenta rappresenta una meta imperdibile per tutti coloro che decidono di trascorrere le loro vacanze in Trentino alla scoperta delle meraviglie naturali di cui tale territorio è ricco.

Questo parco naturale è stato il primo parco d’Italia, poiché la sua fondazione, promossa dalla provincia autonoma di Trento, risale al lontano 1967. Inizialmente si trattava però di un ente gestito dalla provincia, che si limitava a evitare l’abusivismo edilizio nella zona. Nel 1987 invece, fu creato un vero e proprio Ente Parco, responsabile in toto della gestione della riserva naturale e dell’organizzazione di attività mirate a valorizzare e proteggere il territorio.

Allo stato attuale, il parco dell’Adamello-Brenta ha una superficie di ben 620 chilometri quadrati, che comprendono al loro interno le montagne dell’Adamello-Presanella, le Dolomiti del Brenta e diverse valli, tra cui le principali sono la val di Non e la val di Sole. Particolare importanza riveste, all’interno del territorio del parco, la presenza di numerosi laghi, tra cui il più suggestivo è indubbiamente il lago di Tovel, chiamato anche lago Rosso per la particolare colorazione delle acque, causata da un’alga che cresce nel suo bacino.

All’interno del parco dell’Adamello-Brenta sono presenti molteplici specie faunistiche e floreali. Accanto a ungulati, tra cui muflone e cervo e roditori come marmotta e scoiattolo, si segnala la presenza dell’orso bruno. Questo nobile animale è il simbolo stesso del parco ed è stato oggetto di un pluriennale programma di reintroduzione. L’orso bruno era infatti, fino a pochi decenni fa, a rischio d’estinzione nell’area, per tale ragione è stato messo a punto nel 1996 un progetto chiamato Life Ursus. Tale piano prevedeva il trasferimento di esemplari di orsi bruni, maschi e femmine, catturati altrove, all’interno del parco. Sono state poste in essere tutte le misure necessarie per accogliere al meglio tali orsi, compreso un sondaggio fra gli abitanti dei comuni collocati all’interno del parco, che si sono dichiarati ampiamente favorevoli a tale progetto. Life Ursus, terminato nel 2004, ha portato in totale alla reintroduzione di 10 orsi bruni adulti, che ad oggi, grazie alla loro riproduzione, sono diventati ben 30.

La varietà di vegetazione che si presenta agli occhi dei visitatori del parco non è certamente da meno. All’interno del territorio dell’area naturale la composizione del terreno è geologicamente differente e ciò permette di dar vita a foreste e boschi caratterizzati da alberi e piante diverse. Accanto alle ampie praterie situate nelle zone più alte, nelle quali si possono ammirare bellissimi fiori alpini, il parco ospita anche vaste distese di latifoglie, come il nocciolo e l’acero, e di conifere, ad esempio l’abete rosso e il larice. Fra tutti gli alberi che crescono nel territorio del parco, ci sono anche circa 50 alberi secolari, veri e propri monumenti della natura, davvero spettacolari e suggestivi.

Chi decide di passare qualche giorno presso il parco dell’Adamello-Brenta troverà a sua disposizione un’ampia presenza di luoghi in cui soggiornare e numerose attività sportive ed educative da svolgere durante la sua permanenza. Per quanto riguarda il pernottamento, nel territorio del parco si trovano due foresterie, diversi alberghi e campeggi, in grado di soddisfare le necessità di tutte le tipologie di turisti. Il vitto è invece garantito da ben 4 ristoranti, che adottano menu ecologici, in grado di limitare le emissioni di anidride carbonica durante la preparazione del cibo.

Fra le diverse attività con le quali trascorrere le giornate, si segnalano i numerosi sentieri predisposti per le escursioni a piedi o in bicicletta e le diverse proposte educative, che includono mostre e manifestazioni volte a far conoscere ai visitatori la storia e la bellezza naturalistica del parco.