Terme di Garniga

Il centro abitato di Garniga Terme è collocato a circa 800 metri di altitudine, sul versante est del Monte Bondone nonché a poca distanza dalle città di Trento e Rovereto.

A causa della sua posizione soleggiata nonché della particolare aria di montagna, il paese è diventato con il tempo meta di turisti desiderosi di ritrovare il relax, la saluta psico-fisica ed il contatto con la bellissima natura circostante.

Le pratiche termali delle Terme di Garniga nascono dalle tradizioni dei contadini di montagna, offrendo delle cure assolutamente particolarissime ed uniche nel loro genere: su tutte, la fitobalneoterapia, ovvero il “bagno d’erba”.

Nata da un’evoluzione degli antichi “bagni di fieno” praticati dalla popolazione rurale, la pratica ha ricevuto recentemente l’approvazione dell’intera comunità scientifica, attraverso l’indagine condotta in particolare dal Centro di Ecologia Alpina delle Viote e dalle generali ricerche medico-scientifiche di cui è stata da sempre oggetto.

La fitobalneoterapia prevede l’uso di erbe alpine fresche di taglio, prelevate dalle vaste praterie del Monte Bondone, la cui flora autoctona prevede una grande varietà di piante e fiori utilizzabili in modo curativo.
Sono infatti presente svariate tipologie di vegetazione officinale quali la genziana, l’arnica montana, l’iperico, il timo, il tarassaco alpino, la carlina e la pulsatilla.

Le principali applicazioni della fitobalneoterapia sono nel settore dei dolori e delle rigidità sia di tipo osseo che muscolare od articolare.
In particolare, la terapia si propone di curare:

1. osteoatrosi di tipo primario e secondario;
2. artropatie;
3. dolori a livello lombare;
4. lombo-sciatalgia;
5. sindrome del tunnel carpale;
6. spasmi muscolari di vario genere, nonché rigidità a livello articolare e dolori di tipo post-traumatico;
7. reumatismi sia generali che localizzati.

Le storiche Terme di Garniga sono attualmente chiuse e si preparano ad un restyling completo della struttura che sarà ultimato nel 2014. La giunta provinciale ha infatti autorizzato la società “Patrimonio del Trentino” ad effettuare i necessari interventi economici sull’impianto purtroppo chiuso sin dal 2011 a causa del forte passivo nel quale versava la società gestore dello stabilimento.