Avio

Avio

Avio è un piccolo comune di poco più di 4000 abitanti situato nella zona del roveretano, facente parte della Vallagarina ed attraversato dal fiume Adige.

Il paese di Avio è collocato sul crinale orientale del Monte Baldo, e la località montana favorisce non soltanto il turismo verso le numerose malghe presenti, ma anche la produzione di pregiati vini autoctoni quali il famoso Enantio. Inoltre è particolarmente apprezzato per le passeggiate all’interno del centro storico, composto da numerosi sali scendi.
Il Castello di Avio, nella frazione di Sabbionara, costituisce senza dubbio la principale attrattiva della città, nonché uno dei più apprezzati monumenti di tutto il Trentino.

IL CASTELLO:
Da oltre dieci secoli la struttura sorge imperiosa in Vallagarina, controllando uno dei più utilizzati passaggi tra l’Italia peninsulare ed il resto d’Europa.
Edificato nella sua struttura di base già nell’XI secolo, il palazzo è stato successivamente ampliato con cinque torri e mura duecentesche dall’importantissima famiglia Castelbarco, la quale lo lasciò successivamente in eredità ai nuovi conquistatori Veneziani.
Attualmente il castello è di proprietà del Fondo per l’Ambiente Italiano ed è visitabile dal mese di marzo a quello di ottobre.

ALTRE ATTRAZIONI:
Altro monumento celebre di Avio è l’antica Pieve, costruito tra il VIII e il X secolo, e ricca di affreschi del XII secolo eseguiti da anonimi Maestri veronesi.
Risalente al Quattrocento è la pittura dell’abside ad opera di Gian Maria Falconetto, nonché le Sibille della navata laterale riconducibili a Paolo Farinati ed il bassorilievo scolpito da Guglielmo Emanuelli.
Inoltre potete visitare: la chiesa di San Vigilio (o Sabbionara), la chiesa di San Carlo,

LA STORIA:
La cittadina ha una storia lunga ed intensa.
La celebre e potentissima famiglia dei Castelbarco ha infatti origine proprio in questo luogo, ed è nel 1198 che vengono investiti del dominio del vicino castello. Dopo diversi secoli di sovranità ininterrotta, il vicariato di Avio (assieme a quello di Ala) venne però ceduto alla Repubblica di Venezia. Tale avvenimento fu ritenuto generalmente positivo da entrambe le parti storiche: se Venezia aveva bisogno di un punto di appoggio per espandersi verso l’Europa continentale, i locali poterono godere finalmente di una discreta autonomia e di grande prosperità economica. Un vero e proprio periodo d’oro per il paese.